Intolleranza al caffè: quali sono i sintomi e come sostituirlo?

A differenza di quello che si potrebbe pensare, l’intolleranza al caffè è abbastanza diffusa e chi soffre di questo disturbo molto spesso non è neppure a conoscenza dei relativi sintomi.

L’intolleranza al caffè va quindi prima di tutto riconosciuta e superata con attenzione, ad esempio assumendo delle bevande alternative e dal gusto altrettanto piacevole. 

Vediamo, qui di seguito, quello che occorre sapere su questo argomento.

Intolleranza al caffè: aspetti generali e sintomi

Al vertice delle bevande più consumate e apprezzate in Italia c’è sicuramente il caffè, che potrebbe rappresentare in alcuni casi una fonte di intolleranza. Più nello specifico, la reazione negativa è spesso legata al consumo eccessivo e all’acidificazione dei tessuti che interessano la parete gastrica e il colon, i quali, con il tempo, possono spingere l’organismo a reagire.

Come è possibile sapere quando si è veramente intolleranti al caffè? A tal riguardo è bene precisare che i sintomi possono essere molto simili a quelli che vengono originati da altri alimenti. Nella maggior parte dei casi il nostro corpo non riesce più a tollerare il caffè quando si verifica un forte bruciore di stomaco, lacrimazione agli occhi, tosse o respiro affannoso. A tutto ciò, nei casi più gravi, si aggiungono i crampi allo stomaco, vomito, sensazione di nausea, attacchi di diarrea, difficoltà digestive o irritazione a livello cutaneo.

In ogni caso bisogna prestare massima attenzione perché il caffè potrebbe non rappresentare l’unico responsabile dell’intolleranza, in quanto a peggiorare lo stato di salute potrebbero concorrere altri fattori. Esistono, infatti, numerosi alimenti che contengono la caffeina, come ad esempio il cioccolato, le bibite gassate, le barrette energetiche e persino alcuni farmaci.

Cosa fare in caso di intolleranza al caffè

Quando si pensa di essere intolleranti al caffè è importante non trascurare i sintomi, anche se lievi, per poi rivolgersi senza indugio a un allergologo, che farà tutti gli accertamenti del caso. Buona regola è non farsi prendere dallo sconforto una volta che si è positivi ai test specialistici. L’interessato sarà infatti chiamato a seguire una dieta per esclusione, che prevede la non assunzione della caffeina per un periodo di 30 giorni.

In questo lasso di tempo l’organismo potrà quindi depurarsi, così da passare alla fase successiva che consiste nel reinserire poco alla volta la caffeina allo scopo di studiare più a fondo le reazioni. Bisogna far presente che ogni soggetto risponde in maniera differente e spetterà al medico stabilire se il paziente potrà o meno continuare a bere il caffè, nonché le quantità massime giornaliere.

In presenza di gravi intolleranza, invece, la caffeina sarà completamente esclusa dalla dieta e sostituita con altre sostanze. Tutto ciò consentirà di evitare disagi che compromettono la quotidianità, come ad esempio insonnia, tachicardia, tremori e continui mal di pancia.

Sostituire il caffè in caso di intolleranza

Chi sa di essere intollerante al caffè il più delle volte avverte un senso di frustrazione perché sa di dover rinunciare al piacere di un cremoso e profumato espresso. In realtà, esistono tutta una serie di valide alternative per iniziare al meglio la giornata e fare una pausa rilassante.

Sul punto è importante precisare che in commercio si trovano tante bevande prive di caffeina e completamente naturali per chi non può assaporare il caffè, come ad esempio il ginseng, ad azione energizzante e rinvigorente, molto digeribile e disponibile nella versione amara o dolce.

Altra opzione da prendere in stretta considerazione è il caffè d’orzo, consigliato soprattutto a chi soffre di gastrite. Siamo di fronte a una bevanda che assicura un gusto e un aroma fragrante, ma anche questa volta senza la caffeina che provoca intolleranza a tutta una serie di fastidiosi sintomi.

Questi due degni sostituti del caffè sono di certo quelli maggiormente venduti e amati, anche da coloro che possono bere l’espresso senza dover fare i conti con bruciore di stomaco, difficoltà digestive e altri malesseri.

Intolleranza al caffè: i rimedi naturali e il decaffeinato

Il ginseng e il caffè d’orzo non sono i soli sostituti del classico caffè, visto che meritano una segnalazione anche le bevande completamente naturali come ad esempio il caffè di ghiande, di tarassaco e quello di cicoria.

Un discorso a parte riguarda poi il decaffeinato, perché nonostante sia del tutto privo di caffeina, questo tipo di caffè provoca comunque gli stessi inconvenienti dell’espresso tradizionale, specialmente quelli che riguardano l’apparato digerente.

In buona sostanza il decaffeinato viene considerato una buona scelta quando non è possibile assumere la caffeina, ma non in caso di intolleranza a questa sostanza.

Altre cose da sapere sull’intolleranza al caffè

L’intolleranza alla caffeina non viene riconosciuta subito dalle persone che ne sono colpite, infatti coloro che sperimentano effetti indesiderati a seguito di un espresso solitamente scelgono la variante decaffeinata o comunque a non dare troppo peso al malessere riscontrato.

Molti intolleranti al caffè lamentano spesso un forte dolore alla bocca dello stomaco e lo attribuiscono allo stress e allo stile di vita frenetico. In situazioni del genere il controllo di uno specialista diventa fondamentale per avere una diagnosi certa ed evitare cure fai da te.

Coloro che non riescono a immaginare una vita senza caffè o ad iniziare la giornata con un espresso fumante, non hanno nulla da temere, perché possono sempre contare su numerose bevande che aiutano a fare il pieno di energia senza provocare effetti indesiderati!

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