Amato in ogni parte del mondo, alleato prezioso in ogni momento della giornata, il caffè è diventato negli ultimi secoli un momento di piacere universale.
Se le sue origini sono da attribuirsi all’area dell’Etiopia, anche l’America Latina è diventata celebre per essere una zona geografica ricca di appassionati produttori di caffè.
Proprio in questi Paesi è nata una delle bevande più gustose e ancora non molto conosciuta in Europa: il cortado.
Si tratta di una bevanda tipica delle zone dell’Argentina, ma che negli ultimi anni si è diffusa sempre più anche in Europa, in particolare in Paesi come Spagna e Portogallo.
Il cortado negli ultimi anni ha visto una sempre maggiore diffusione, entrando nei menù delle più grandi catene di caffè in tutto il mondo, questo ha fatto sì che si siano sviluppate diverse varianti e proposte alternative.
Cos’è il caffè cortado?
Il cortado è una bevanda a base di caffè dal gusto unico, infatti l’espresso viene “tagliato”, da qui il nome “cortado” che in spagnolo significa appunto “tagliare”, con una piccola dose di latte. Questo gesto viene eseguito per addolcire il gusto amaro del caffè espresso, realizzando una bevanda perfetta anche per i palati più delicati.
Il caffè cortado viene servito in un bicchiere in vetro e, secondo la tradizione argentina, accompagnato dalle “medialunas”, dei dolci tipici della zona che ricordano i nostri cornetti.
Quali sono le varianti del caffè cortado?
Come abbiamo anticipato, girando per il mondo è possibile assaporare diverse varianti del caffè cortado.
Ad esempio a Cuba è noto con il vezzeggiativo di “cortadito“, mentre nella zona della catalogna con il termine “tallat”.
Tra le proposte alternative più apprezzate vi sono il cortado “condensada“, una variante che presenta il latte condensato, così come il “leche y leche”, un mix goloso di crema e latte condensato.
Molto apprezzato anche la “lágrima“, un caffè molto simile al macchiato che conosciamo, in cui le proporzioni tra latte e caffè sono invertite, infatti il bicchiere è colmo di latte caldo accarezzato da una goccia, da qui il nome “lágrima”, di caffè.
Qual è la differenza tra il caffè cortado e il macchiato italiano?
In prima battuta potrebbe sembrare che il caffè cortado non sia altro che la versione sudamericana del nostro amato macchiato ma, guardando con attenzione la ricetta, è possibile notare alcune differenze.
Infatti da un lato al caffè macchiato italiano, sia nella versione calda che fredda, si aggiunge una piccola quantità di latte in schiuma, mentre nel caffè cortado il latte è una parte importante della preparazione.
Volendo essere precisi, potremmo dire che il caffè cortado è la giusta via di mezzo tra un caffè macchiato e un cappuccino.
Inoltre un altro punto in cui differiscono sono le origini, infatti il caffè cortado è nato in Sud America dalla necessità di stemperare le note forti e amare del caffè, mentre il macchiato è nato da una necessità più pratica nelle più note caffetterie italiane, infatti la schiuma sul caffè serviva ai baristi per indicare ai camerieri quali tazzine fossero pronte per essere servite ai tavoli.
Solo in un secondo momento la proposta piacque così tanto ai clienti che il caffè macchiato entrò ufficialmente a far parte dei menù dei bar non solo italiani, ma di tutto il mondo.
Come preparare il caffè cortado a casa
Il caffè cortado è una bevanda facile e veloce da preparare.
Per realizzarlo è sufficiente una tazzina di caffè espresso (circa 30 ml) da versare in un bicchiere più capiente (di circa 120 ml). Dopodiché non si dovrà fare altro che scaldare del latte e montarlo, aggiungendolo all’espresso fino a riempire il bicchiere al bordo.
In alternativa, il caffè cortado può anche essere preparato in modo ancora più comodo e veloce con la macchinetta del caffè, senza dover preparare l’espresso e montare il latte.
Non mancano infatti le proposte di capsule di bevande al caffè cortado, come per esempio quelle di Neroristretto compatibili con i sistemi Dolce Gusto e A Modo Mio per regalarsi una piccola coccola in qualunque momento della giornata.
